Cammino Minerario Di Santa Barbara

INTERACTIVE MAP

it

Tappa 08 - Variante (verso Capo Sandalo)

  • PartenzaCarloforte
  • ArrivoCarloforte
  • Lunghezza48,4 km
  • Difficoltà in biciFacile
  • Dislivello in salita961 m

TAPPA 08 – CARLOFORTE

DATI TECNICI

Lunghezza Tappa: 34,5 km

Guadagno/Perdita in elevazione: + 690 m / - 688 m

Pendenza max: 15,1% / -15,3%

Pendio medio: +2,9% / -3,5%

Partenza traghetto da PORTOVESME durata 40 min. circa

Partenza CARLOFORTE (Sbarco Traghetto) h: 0 m (slm).

Arrivo CARLOFORTE (Imbarco Traghetto) h: 0 m (slm).

Punto più Alto: (presso Loc. Guardia dei Mori) h: 185 m (slm).

Punto più Basso: (Porto di Carloforte): h: 0 m (slm).

 

VARIANTE 3 - VAI E VIENI CAPO SANDALO

Lunghezza Variante: 13,3 Km

Lunghezza Tappa con Variante: 47,8 Km

Guadagno/Perdita in elevazione: + 961 m / - 959 m

Pendenza max: 12,8% / -12,9%

Pendio medio: +3,1% / -3,5%

Innesto Variante (su strada Loc. Gioia) al Km 11,4 della Tappa

Uscita Variante (su strada Loc. Gioia) al Km 11,5 della Tappa

Punto estremo (Belvedere Capo Sandalo) h: 77 m  (slm).

 

DESCRIZIONE TAPPA:

Preso il Traghetto da Portovesme, dopo appena 40/45 min. di traversata si attracca a Carloforte dove inizia la Tappa 08.

All’arrivo al porto, la Via Cavour con i suoi edifici in stile liberty e i grandi e centenari alberi di Ficus, accolgono il turista e scesi dalla nave si percorre questa via fino ad uscire nella parte settentrionale dell’abitato.

Svoltato a sinistra e presa Via Pertini, ci si addentra nella zona interna dell’isola e, seguendo il prolungamento della via su strada asfaltata, si arriva al bivio che ci immette nel primo vai e vieni che si percorre seguendo il naturale prolungamento della strada senza svoltare a sinistra.

Seguendo quindi la strada si inizia a scendere verso la Spiaggia di Cantagallina e, superata la piccola insenatura, si arriva presso gli edifici riqualificati che erano in passato il rimessaggio della Bilancelle che condotte dai Galanzieri facevano la spola tra Carloforte e le cale della costa sarda dove venivano caricati i minerali coltivati nelle diverse miniere per essere portati al porto di Carloforte e caricati sui bastimenti diretti verso la penisola italiana.

Da qui volendo è possibile raggiungere la rinomata spiaggia di Tacca Rossa.

Ritornando in salita al bivio intrapreso per iniziare il vai e vieni si svolta a destra e si continua a salire, arrivando dopo circa 1,1 Km al bivio con la prima Variante di questo percorso che come tutte le varianti contemplate per questa tappa si configura come un lungo vai e vieni.

 

Dal bivio per le Tonnare, preso girando a destra per fare la variante, si procede verso Nord per poche decine di metri, poi la strada piega a Ovest e dopo circa 1,3 Km si incrocia lo stradello che, girando a sinistra, volge a Nord iniziando la seconda Variante proposta che ci porta a Punta delle Oche.

 

 

Per chi non avesse intenzione di percorrere la variante, il percorso che prosegue sulla strada principale, continua a salire e, arrivando a quota 185 m, incontra il ritorno della variante e prosegue fino ad arrivare alla Loc. Gioia.

In prossimità di questa zona la strada percorsa presenta un bivio dove, girando a destra si inizia la terza variante proposta, mentre svoltando a sinistra si prosegue sulla tappa, evitando il lungo vai e vieni per Capo Sandalo.

 

VARIANTE 3 - VAI E VIENI CAPO SANDALO

Al bivio sulla tappa in Loc. Gioia, svoltando a destra si inizia a percorrere la strada che finisce al Belvedere di Capo Sandalo.

A metà percorso si incontra il bivio che scende verso la Miniera abbandonata di Capo Becco, famosa per l’ocra di manganese (limonite) e il diaspro (che essendo un materiale vetrificato era usato nel neolitico per le caratteristiche simile a quelle dell’ossidiana) dove è ancora possibile vedere alcuni stabili, i resti della teleferica e del gruppo elettrogeno che produceva l'energia necessaria alla produzione.

Proseguendo verso Capo Sandalo e poco prima di arrivare all’area panoramica, si incontra il parcheggio per la spiaggia di Cala Fico e vicino il Centro che gestisce l’Oasi della LIPU di Carloforte dove si segue lo stato della particolare avifauna dell’isola e in particolare del Falco delle Regina (Falco eleonorae) che presso le scogliere a picco sul mare ha le sue aree di nidificazione.

Poco prima di arrivare al belvedere di Capo Sandalo si nota in destra il grande faro di Capo Sandalo che è il faro più a Occidente d’Italia.

Dopo aver ammirato il panorama sul mare aperto, che si apprezza dal punto di arrivo di questo percorso, si ripercorre la strada a ritroso per ritornare in Loc. Gioia dove ci si ricongiunge alla Tappa.

Questo percorso non mostra particolari pendenze ad esclusione del tratto che resta a circa 1 Km dall’area parcheggio per Cala Fico fino al bivio per Capo Becco, dove la pendenza media è del 2,8 %.

 

Ripreso il percorso della Tappa presso la Loc. Gioia si prosegue verso Carloforte, arrivando nella zona più meridionale delle Saline dopo aver superato i due siti archeologici della Piramide (di origine nuragica) e del Nuraghe Laveria dove il Mastio del nuraghe è parzialmente integrato con le strutture diroccate della vecchia laveria.

Nei pressi delle Saline svoltando a sinistra è possibile accorciare il percorso rientrando subito a Carloforte dal percorso in Salina, mentre svoltando a destra si prosegue verso Sud-Ovest per intersecare la SP 03 e arrivare alla spiaggia La Caletta.

Il percorso poi procede percorrendo le strade che portano alle diverse spiagge, cale e scogliere, passando per il punto panoramico di Cala Mezzaluna, per la scogliera di Punta delle Colonne, per la spiaggia di La Bobba, per la spiaggia Guidi, per la spiaggia di Punta Nera, per la spiaggia di Girin e rientrando alla zona delle Saline per la spiaggia del Giunco.

Superato il cimitero e seguendo la strada asfaltata che lambisce la parte Nord Occidentale delle saline, si arriva all’ingresso del percorso dentro l’argine esterno delle Saline e, fatto questo percorso, si arriva direttamente sulla parte meridionale del Porto presso il centro abitato.

Da qui è possibile svoltare a sinistra e procedere verso la Torre di San Vittorio dove è ospitato un piccolo ma suggestivo Museo archeologico dell’isola.

Dopo la visita al museo (previo controllo di orari ed eventuale prenotazione), si ritorna al porto e si ritorna al molo di partenza dei traghetti.

Per chi volesse visitare Carloforte è opportuno puntualizzare che è un'isola linguistica ligure in quanto l'isola di San Pietro fu colonizzata, dopo secoli di abbandono, nel 1738 da genovesi provenienti da Tabarka, isola oggi collegata alla costa tunisina.

Il tessuto urbano caratterizzato dai carrugi tipici genovesi è assai apprezzato dai turisti che presso queste anguste viuzze trovano vari punti di ristoro dove è possibile gustare piatti a base di pesce ed in particolare di tonno.

Presso il porto è possibile ammirare la particolare struttura del Teatro Cavallera , mentre nel centro è possibile visitare il museo etnografico della Casa del Duca, dove una buona parte dell’esposizione è dedicata alla tradizione legata alla pesca del tonno (di particolare pregio in queste acque).

Nella parte più alta del paese sono ancora ben visibili le mura di cinta e la Porta del Leone. Finito il giro turistico di Carloforte che si apprezza meglio fatto a piedi, ci si imbarca per ritornare a Portoscuso.

zoomgeolocalization